Skip to main content
EventsPilot regions

Adaptation AGORA Kicks Off 2025 with Its First Co-Creation Workshop in Rome

By January 29, 2025No Comments

Adaptation AGORA apre il 2025 con il primo co-creation workshop a Roma

Con il 2025, non si apre solo un nuovo anno per Adaptation AGORA, ma anche l’ultimo di attività del progetto. Ad avviare le iniziative di partecipazione e condivisione che concludono il percorso delle quattro aree pilota del progetto (Roma, Malmo, Saragozza e Dresda), è stato il co-creation workshop, organizzato nell’ambito del pilot italiano il 17 gennaio presso la Casa delle Tecnologie Emergenti – CTE a Roma.

Dopo l’inception workshop e i quattro focus group organizzati a partire da novembre 2023, il progetto entra ora nella sua fase conclusiva con un workshop che ha riunito esperti di ambiente e clima, amministratori locali, aziende, organizzazioni della società civile e cittadini romani di diverse estrazioni socio-culturali. Insieme, i partecipanti hanno integrato il lavoro emerso dai precedenti incontri e condiviso idee e soluzioni per affrontare gli impatti del cambiamento climatico a livello locale attraverso misure di adattamento “soft”. Queste proposte, orientate a interventi sociali, comportamentali e culturali, hanno portato all’identificazione delle soluzioni ritenute più adatte, nonché delle metodologie di coinvolgimento da prioritizzare per favorire la partecipazione della cittadinanza in modo attivo, trasparente e inclusivo.

“Le tempistiche sono state molto fortunate,” ha affermato Edoardo Zanchini, direttore dell’Ufficio Clima di Roma Capitale e partner istituzionale del pilot italiano di Adaptation AGORA, sottolineando che, pochi giorni prima del workshop, l’assemblea capitolina ha approvato la strategia di adattamento al cambiamento climatico di Roma Capitale. “È l’esito di un percorso durato due anni. La partecipazione attiva e continua dei cittadini è stata molto importante per capire i limiti del lavoro che stavamo facendo, così da migliorarlo, dato che si tratta di uno strumento di pianificazione nuovo per la città, trasversale a molti settori,” ha spiegato Zanchini. Ha inoltre evidenziato sì la complessità del processo ma anche come Adaptation AGORA abbia svolto un ruolo chiave nelle fasi di consultazione pubblica, facilitando il dialogo tra policy-makers e cittadinanza, rendendo il processo più inclusivo, efficace ed adattabile ad ogni singolo contesto. 

Sulla base dei risultati dei quattro focus group romani, il co-creation workshop si è articolato in tre fasi. Inizialmente, i partecipanti hanno scelto una misura di adattamento da prioritizzare, selezionandola tra quelle emerse dai focus group. Per agevolare il confronto, è stato utilizzato il metodo di facilitazione “Think, Pair and Share,” già apprezzato nelle occasioni di incontro precedenti, che prevede un’analisi individuale seguita da discussioni a coppie e poi collettive. Nella seconda fase i gruppi hanno definito e discusso i possibili metodi di coinvolgimento per coinvolgere la cittadinanza nell’adozione della misura di adattamento prioritizzata nella fase precedente. Utilizzando una “matrice di impatto-fattibilità”, hanno valutato l’efficacia e la fattibilità delle metodologie proposte rispetto alle specificità e alle sfide del contesto locale. Le soluzioni con il maggiore impatto e fattibilità sono state considerate prioritarie. Infine, nell’ultima fase, un rappresentante per gruppo ha presentato i risultati raggiunti nella discussione plenaria. 

Da un’analisi preliminare di alcuni risultati raccolti durante le attività del workshop, emergono alcune tendenze relative alle misure di adattamento considerate prioritarie: adozione di politiche di adattamento e mitigazione scalabili e pratiche di sensibilizzazione volte a rafforzare il pensiero comunitario. Le misure identificate si distinguono per il loro approccio ampio e sistemico, con il potenziale di generare effetti a cascata su altre iniziative di adattamento. L’implementazione di politiche scalabili rappresenta una sfida complessa, e il suo successo dipende fortemente dalla creazione di un pensiero comunitario solido e orientato alla partecipazione. Anche per quanto riguarda i metodi di coinvolgimento, le prime analisi indicano una preferenza per attività pratiche scolastiche e percorsi di educazione climatica rivolti alla cittadinanza, come laboratori formativi, circoli di apprendimento e programmi di mentorship. È importante sottolineare che queste osservazioni preliminari rappresentano solo una prima lettura dei dati e saranno ulteriormente approfondite e integrate con i risultati provenienti dagli altri pilot del progetto nelle prossime settimane. 

L’evento ha evidenziato con chiarezza il valore di un approccio collaborativo e inclusivo. Come sottolineato da Zanchini: “Il processo di partecipazione ci ha fatto capire due cose: primo, c’è molta preoccupazione e consapevolezza da parte degli stakeholder; secondo, ci vengono chiesti riscontri e ci viene chiesto di continuare il processo partecipativo. Adaptation AGORA ci ha aiutato in questo e continua a farlo, coinvolgendo stakeholder e cittadini in un processo sicuramente non semplice.”

Il workshop non è stato solo un momento di confronto, ma anche un’occasione per far emergere nuovi spunti, sia sulle misure di adattamento da implementare che sui metodi di coinvolgimento più efficaci da poter attuare. Come dichiarato dalla coordinatrice di Adaptation AGORA, Paola Mercogliano: “L’adattamento, a differenza della mitigazione, nasce da noi, da noi come cittadini. Siamo noi che dobbiamo trasformare, innovare il nostro contesto.” E ha proseguito sottolineando come le politiche di ingaggio, utili per coinvolgere le persone nei processi dell’adattamento, sono fondamentali. Eventi come questo sono alla base di questo processo e sono un ottimo esempio di quanto siano potenti, concreti e utili le occasioni di confronto e discussione tra cittadini, stakeholder e decisori politici per promuovere una trasformazione sociale attiva e trasparente e costruire un’Europa più resiliente attraverso un dialogo vivo tra le comunità.

 


 

Adaptation AGORA Kicks Off 2025 with Its First Co-Creation Workshop in Rome

As Adaptation AGORA enters the final year of its journey, it kicks off 2025 with a landmark event: the Co-Creation Workshop. Held on January 17 at the Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE) in Rome, the workshop marked the start of the concluding participatory activities in the project’s four pilot areas: Rome, Malmö, Zaragoza, and Dresden.

Building on the work of the inception workshop and four focus groups conducted since November 2023, this event brought together environmental and climate experts, local administrators, businesses, civil society organizations, and citizens from diverse socio-cultural backgrounds. Together, participants refined previous discussions and co-developed “soft” adaptation measures to address local climate impacts. These measures focused on social, behavioral, and cultural interventions, identifying the most effective solutions and prioritizing inclusive strategies to actively and transparently engage citizens.

“The timing couldn’t have been better,” said Edoardo Zanchini, Director of the Climate Office of Rome and institutional partner of the Italian pilot. He highlighted the recent approval of the city’s climate adaptation strategy by the city council, just days before the workshop. “The process, which spanned two years, heavily relied on active and ongoing citizen participation to refine and improve this novel planning tool for the city. The active and continuous participation of citizens has been very important in understanding the limitations of the work we were doing, so we could improve it, as this is a new planning tool for the city, cutting across many sectors,” explained Zanchini. He also highlighted not only the complexity of the process but also how Adaptation AGORA played a key role during the public consultation phases, facilitating dialogue between policymakers and citizens, making the process more inclusive, effective, and adaptable to each specific context.

The co-creation workshop, building on the results of the four Roman focus groups, was structured into three phases. In the first phase, participants prioritized an adaptation measure, selecting from those identified in the focus groups. To encourage effective discussion, the “Think, Pair, and Share” facilitation method was employed—a well-regarded approach from previous meetings—which involves individual reflection followed by pair discussions and group dialogues. During the second phase, the groups worked on defining and discussing potential engagement methods to involve citizens in adopting the prioritized adaptation measure. Using an “impact-feasibility matrix,” they evaluated the proposed methodologies based on their effectiveness and feasibility, taking into account the specific characteristics and challenges of the local context. The solutions deemed to have the highest impact and feasibility were prioritized. In the final phase, a representative from each group presented the outcomes of their discussions during a plenary session. 

A preliminary analysis of some of the results collected during the workshop activities highlights certain trends in the adaptation measures deemed priorities: the adoption of scalable adaptation and mitigation policies, as well as awareness-raising practices aimed at strengthening community-minded thinking. The measures identified stand out for their broad, systemic approach, with the potential to create ripple effects on other adaptation initiatives. Implementing scalable policies presents a complex challenge, with success heavily dependent on fostering strong, participatory community thinking. In terms of engagement methods, initial analyses indicate a preference for hands-on school activities and climate education programs targeting citizens, such as training workshops, learning circles, and mentorship programs. It is important to note that these preliminary observations represent only an initial reading of the data and will be further analyzed and integrated with findings from the project’s other pilot areas in the coming weeks.

The event clearly highlighted the value of a collaborative and inclusive approach. As Zanchini noted, “The participatory process has taught us two things: first, there is a high level of concern and awareness among stakeholders; second, they are asking us for feedback and to continue the participatory process. Adaptation AGORA has supported us in this effort and continues to do so, engaging stakeholders and citizens in a process that is undoubtedly complex.”

The workshop was not only an opportunity for dialogue but also a chance to generate new insights—both on the adaptation measures to be implemented and on the most effective engagement methods to adopt. As Paola Mercogliano, coordinator of Adaptation AGORA, explained: “Adaptation, unlike mitigation, begins with us, with us as citizens. It is up to us to transform and innovate our surroundings.” She went on to emphasize the importance of engagement strategies in involving people in adaptation processes. Events like this form the foundation of such efforts and are an excellent example of how powerful, practical, and impactful discussions between citizens, stakeholders, and policymakers can be in fostering active, transparent social transformation and building a more resilient Europe through meaningful community dialogue.

Leave a Reply

Translate »