Terzo focus group del pilot italiano, l’adattamento al cambiamento climatico dalla prospettiva delle giovani generazioni.
Il 17 luglio si è tenuto a Roma il terzo focus group organizzato dal team di Adaptation AGORA, che ha riunito studenti universitari e giovani professionisti per confrontarsi sui temi del cambiamento climatico, degli impatti che le generazioni più giovani percepiscono e delle implicazioni future.
L’evento è iniziato con un breve turno di presentazioni, durante il quale i sette partecipanti hanno condiviso le loro esperienze personali e accademiche, è stato poi proiettato un video dell’IPCC sul clima che cambia, come base di conoscenza per lo scambio di vedute successivo. Similarmente ai primi due focus group svolti nel pilot italiano, l’evento è stato suddiviso in tre attività. Nella prima attività di condivisione delle esperienze, i giovani partecipanti si sono alternati nel racconto delle loro riflessioni e preoccupazioni sul cambiamento climatico.Tra i temi emersi: la precarietà del futuro, l’aumento delle malattie infettive, la gestione delle risorse alimentari, la disuguaglianza globale e la necessità di una maggiore consapevolezza e azione. Di particolare interesse è stata la riflessione di una delle partecipanti sul fatto che i giovani non conoscano un mondo nel quale il cambiamento climatico non fosse presente, ne hanno una percezione “innata”, perché fin da quando erano molto piccoli ne hanno sentito parlare e hanno vissuto i suoi effetti nel quotidiano.
Durante la seconda attività, di co-creazione di misure di adattamento soft, tramite l’utilizzo della “Nominal Group Tecnique”, i partecipanti hanno identificato in particolare alcune misure di adattamento tra cui piattaforme interattive di partecipazione cittadina, decentralizzazione del turismo e campagne di formazione scolastica ambientale obbligatoria. Non tralasciando la formazione delle fasce d’età più adulte, a volte scettiche sul cambiamento climatico, istituendo campagne di sensibilizzazione generazionali.
Per l’attività conclusiva, sulla co-valutazione di metodologie di coinvolgimento, tramite metodo “Think-Pair and Share” combinato con il metodo ”How”, i partecipanti sono stati divisi in tre gruppi, ognuno di questi ha proposto metodologie di coinvolgimento, tramite l’utilizzo di alcune tipologie illustrate in card fornite dal team. Le idee principalmente emerse includono laboratori di formazione e sviluppo di competenze mobili, circoli di apprendimento e programmi di mentorship e l’educazione pratica sul clima.
Ha suscitato particolare interesse la proposta del terzo gruppo su un’idea progettuale di “Climate University Network”. Un progetto che andrebbe ad unire le competenze universitarie di diversi atenei in tutta Europe per fornire soluzioni concrete sui problemi ambientali.
A conclusione dell’evento i partecipanti hanno espresso soddisfazione per le attività proposte e hanno manifestato l’interesse di partecipare a future iniziative del progetto AGORA.
Il team AGORA ha molto apprezzato la composizione varia del gruppo, formato da studenti di diverse discipline e settori, oltre che da due lavoratori. I partecipanti si sono dimostrati molto preparati e propositivi, garantendo un coinvolgimento attivo nell’intera durata del focus group.
Third focus group of the Italian pilot, climate adaptation from the perspective of younger generations.
On July 17th, the third focus group organized by the Adaptation AGORA team was held in Rome, bringing together university students and young professionals to discuss climate change, its impacts as perceived by younger generations, and future implications.
The event began with a brief round of introductions, during which the seven participants shared their personal and academic experiences. A video from the IPCC on climate change was then screened to provide a knowledge base for the subsequent exchange of views. Similar to the first two focus groups conducted in the Italian pilot, the event was divided into three activities.In the first activity, focused on sharing experiences, the young participants took turns expressing their thoughts and concerns about climate change. Key themes that emerged included: the precariousness of the future, the increase in infectious diseases, the management of food resources, global inequality, and the need for greater awareness and action.
Of particular interest was one participant’s reflection on the fact that young people have never known a world without climate change; they have an “innate” perception of it, as they have heard about it and experienced its effects since they were very young.
During the second activity, focused on co-creating soft adaptation measures using the “Nominal Group Technique,” participants identified several adaptation measures, including interactive platforms for citizen participation, decentralization of tourism, and mandatory environmental education campaigns in schools. They also emphasized the importance of educating older age groups, who are sometimes skeptical about climate change, by establishing generational awareness campaigns.
For the final activity, focused on co-evaluating engagement methodologies using the “Think-Pair-Share” method combined with the “How” method, participants were divided into three groups. Each group proposed engagement methodologies, using some types illustrated on cards provided by the team. The main ideas that emerged included training and skill development workshops, learning circles, mentorship programs, and practical climate education. The third group’s proposal for a “Climate University Network” project, which would unite the academic expertise of various universities across Europe to provide concrete solutions to environmental problems, garnered particular interest.
At the end of the event, participants expressed satisfaction with the proposed activities and showed interest in participating in future AGORA project initiatives. The AGORA team greatly appreciated the diverse composition of the group, which included students from various disciplines and sectors, as well as two working professionals. The participants were well-prepared and proactive, ensuring active engagement throughout the focus group.